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Gestione dei Grandi Carnivori: Un confronto costruttivo per la sicurezza e la tutela del territorio

24/01/2025 14:25

Eleonora Angeli

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Gestione dei Grandi Carnivori: Un confronto costruttivo per la sicurezza e la tutela del territorio

Strategie condivise per una convivenza sostenibile tra uomo e fauna selvatica

Strategie condivise per una convivenza sostenibile tra uomo e fauna selvatica

 

L'audizione della III Commissione legislativa regionale sulla gestione dei grandi carnivori si è svolta ieri, 23 gennaio 2025, sotto la mia presidenza. Ho desiderato sin dall'inizio chiarire che il mio intento nell'organizzare questo incontro non fosse quello di un dibattito, ma un'occasione di studio e approfondimento, da affrontare con la massima serietà e apertura mentale.

Durante la giornata sono intervenuti diversi rappresentanti istituzionali che hanno esposto le problematiche legate alla presenza di orsi e lupi nelle province autonome di Bolzano e Trento.

 

La Situazione in Alto Adige e Trentino

 

Luis Walcher, rappresentante per l'Alto Adige, ha ricordato il progetto Life Ursus, avviato in Trentino nel 1999 per evitare l'estinzione dell'orso bruno, con l'introduzione di dieci esemplari dalla Slovenia. Sebbene l'Alto Adige non abbia avuto un ruolo attivo nel progetto, ha partecipato al monitoraggio della popolazione, rilevando la presenza di 36 orsi in 23 anni. Tuttavia, la problematica principale riguarda il lupo, la cui presenza, accertata dal 2010, oggi conta 124 esemplari, con un aumento delle predazioni, che nel 2024 hanno raggiunto quota 198, causando gravi danni all'alpeggio e alla gestione delle malghe.

Per affrontare la situazione, sono state approvate due leggi provinciali, nel 2018 e 2023, per regolamentare il prelievo dei lupi, ma i procedimenti sono stati spesso ostacolati da ricorsi giudiziari. Attualmente, è in corso un ulteriore procedimento per i danni subiti tra maggio e luglio 2024.

 

Sicurezza e Gestione della Fauna Selvatica

Roberto Failoni ha affrontato il tema della gestione della fauna selvatica, evidenziando la necessità di un approccio collaborativo tra le province autonome e suggerendo l'adozione di strumenti come lo spray anti-orso per garantire la sicurezza di chi vive vicino ai boschi. Ha ribadito l'importanza di un protocollo di emergenza per affrontare eventuali criticità future e la necessità di soluzioni efficaci per la gestione del lupo, con la sicurezza dei cittadini come priorità assoluta.

 

Normative e Prospettive Future

 

Luigi Spagnolli ha sottolineato che la normativa consente l'abbattimento degli animali, a condizione che la conservazione della specie sia garantita. Tuttavia, modificare le leggi a livello nazionale ed europeo rimane complesso, vista l'unicità dei territori italiani. Ha evidenziato la necessità di un approccio pragmatico e territoriale, con particolare attenzione al monitoraggio della popolazione di lupi e orsi.

Herbert Dorfman ha ribadito che la gestione dei grandi carnivori richiede un dialogo costante tra la parte tecnica e politica, sottolineando che il lupo è una problematica di scala europea, mentre l'orso è un tema regionale. Dorfman ha ricordato che la proposta di declassare il lupo in una categoria di protezione meno restrittiva entrerà in vigore a marzo 2025.

 

Il Ruolo delle Comunità Locali

 

Giacomo Rodolfi ha evidenziato le difficoltà delle comunità locali nel convivere con la presenza di grandi carnivori, ribadendo l'importanza di strumenti normativi chiari per garantire una densità sostenibile delle popolazioni. Solo una collaborazione efficace tra le istituzioni può portare a soluzioni sostenibili per garantire la sicurezza delle comunità locali.

 

Approfondimento Tecnico nella Seduta Pomeridiana

 

Nella seduta pomeridiana, l'attenzione si è focalizzata sugli aspetti storici, scientifici e giuridici della gestione dei grandi carnivori nelle province autonome di Trento e Bolzano.

Günther Unterthiner, direttore della Ripartizione Servizio forestale della Provincia autonoma di Bolzano, ha illustrato i risultati del monitoraggio genetico, che dal 2001 ha identificato trentasei orsi, con un'attenzione crescente dal 2015 grazie al piano d'azione Paco Bacce.

Claudio Groff, coordinatore del settore grandi carnivori della Provincia autonoma di Trento, ha evidenziato come la presenza del lupo, documentata per la prima volta nel 2010, sia cresciuta fino a contare 124 esemplari, suddivisi in nove branchi e sei coppie, con un impatto significativo sull'agricoltura locale, come sottolineato da Benedikt Terzer, direttore dell'Associazione Cacciatori Alto Adige.

 

Giovanni Giovannini, dirigente del Servizio foreste della Provincia autonoma di Trento, ha sottolineato l'importanza delle squadre di dissuasione specializzate come strumento chiave per la prevenzione dei conflitti con le attività umane.

 

L'Approccio Legale e Politico alla Gestione dei Grandi Carnivori

 

Roland Norer, professore ordinario all’Università di Lucerna, ha affrontato il tema della situazione legale della gestione dei grandi carnivori. Norer ha dichiarato di seguire il tema dei grandi carnivori da molto tempo, osservando che i problemi derivano più dall'applicazione della legge che non dalla giurisprudenza vera e propria. Ha aggiunto: “Sui lupi c’è molta letteratura, con opinioni molto diverse. La Convenzione di Berna ha deciso quali specie dovessero essere protette, vi fanno parte pressoché tutti i predatori. La tutela dei predatori non è uguale in tutti i paesi d’Europa. Sull’orso, 9 stati hanno delle deroghe, l’Italia non ha espresso delle riserve. Cosa si può fare? Ci sono margini di azione, prima la dissuasione e poi il prelievo, con i requisiti per derogare. Per muoversi serve un parere tecnico ed una decisione politica."

Benedikt Terzer, direttore dell’Associazione Cacciatori Alto Adige, ha sottolineato che “la gestione dei grandi carnivori, riferita a lupi e orsi, non riguarda una specie in pericolo di estinzione, ma ora c’è la necessità di cambiare gli allegati della Direttiva Habitat per quanto riguarda la gestione del lupo. Questo cambiamento può avvenire solo all’unanimità degli stati europei, e non è facile. In Slovenia ci sono 1200 orsi bruni, ed è stata elaborata una nuova strategia per ridurli a 800 esemplari. In Italia, invece, non è stato abbattuto nemmeno un lupo, ma diversi sono stati predati illegalmente in varie zone del paese. In Svezia, ad esempio, uccidono centinaia di orsi ogni anno. Da noi, ogni abbattimento scatena proteste."

 

Luigi Boitani, professore onorario di Zoologia presso l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza", e Presidente della Large Carnivore Initiative for Europe (LCIE), ha affrontato la situazione del lupo a livello europeo, dichiarando: “Il lupo in Europa? Troppi o pochi, non è una valutazione che ha senso. Sono in leggero incremento e non sono a rischio. Io vorrei che non si mettesse nella storia narrazione lupi ed orsi, serve una gestione diversa delle due specie. Alto Adige e Trentino da soli non possono gestire una popolazione di area vasta. Serve un approccio di pianificazione a scala di popolazione. L'animale confidente e quello problematico sono due cose diverse. La coesistenza è possibile, ma è anche un compromesso."

 

Rok Cerne, Responsabile del gruppo di progetto sui grandi carnivori presso il Servizio Forestale della Slovenia e presidente della piattaforma WISO che si occupa dei grandi carnivori nell’ambito della Convenzione delle Alpi, ha portato l'esperienza della Slovenia: “In Slovenia, abbiamo più di mille orsi e circa 1200 lupi, monitorati con prelievi di DNA. Se c’è un problema con orsi e lupi, noi ci difendiamo.”

 

Le audizioni in Commissione si sono concluse con Andrea Vettori, Capo Unità nella Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea, che ha affrontato il tema del declassamento del lupo. Vettori ha concluso: “Si tratta di questioni complesse: serve un elemento combinato di gestione e informazione. Il cambiamento alla Convenzione di Berna sul declassamento partirà da marzo. Per ora le norme non sono cambiate, serve tempo per renderle attuabili. L’obiettivo rimane quello della coesistenza."

 

A conclusione della giornata, ho ribadito l’importanza di un lavoro coordinato tra tutte le istituzioni coinvolte, auspicando che le discussioni e gli approfondimenti odierni possano tradursi in azioni concrete:

 

 “Il nostro obiettivo rimane quello di garantire la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ambiente, con soluzioni che siano realmente efficaci e condivise da tutti. La situazione è complessa, ma sono convinta che, con il contributo di tutti, riusciremo a trovare la strada giusta per il nostro territorio. Oggi abbiamo dimostrato che si può lavorare insieme per un unico fine con l’intento che si traduca in un atto politico regionale condiviso dalla commissione.”

 

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