Prima seduta operativa della Sesta commissione, presieduta da Walter Kaswalder (Patt). Un incontro che è servito ai componenti di questa commissione che si occupa di temi europei a prendere confidenza con gli strumenti che le norme dell’Unione, statali e provinciali mettono a disposizione del Consiglio per intervenire sulle questioni che riguardano i rapporti con Bruxelles. Inoltre, è stata tracciata una linea di azione che prevede, nella prima fase, una serie di audizioni dei soggetti che in Trentino hanno rapporti con l’Europa.
Parolari: la commissione deve avere un ruolo di coordinamento
Francesca Parolari (PD) ha affermato di essere molto interessata a queste tematiche anche per la sua formazione accademica. L’esponente dem ha aggiunto che la commissione dovrebbe avere un ruolo di coordinamento e elaborare studi e proposte. Per questo motivo, secondo Parolari, sarebbe interessante avviare una serie di audizioni con chi (e i soggetti sono moltissimi, sia pubblici che privati, qualificati e di lunga esperienza) sul nostro territorio si occupa di Europa. Un’operazione ascolto che potrebbe essere utile per conoscere le opportunità che l’Unione può offrire al nostro territorio.
Angeli: serve una mappatura degli uffici Pat che si occupano di Ue
Eleonora Angeli (Lista Fugatti) ha affermato che sarebbe importante avere prima di tutto una mappatura degli uffici Pat che hanno a che fare con i programmi europei e che i occupano dell’Europa per capire chi fa che cosa e come. Per avere quindi un sistema di coordinamento per rafforzare la nostra presenza a livello europeo in tutti gli ambiti, a partire da quello sanitario che, su questo terreno, ha già maturato esperienze importanti.
Valduga: con il Gect si possono avviare progetti trasfrontalieri
Francesco Valduga (Campobase) ha ricordato che l’Europa deve essere il nostro traguardo e ha sottolineato che ci sono grandi margini per recepire risorse europee e programmi di sviluppo. Una commissione che si occupa di affari europei, ha detto ancora, deve interpretare anche i rapporti con Bolzano e altre province dolomitiche come Belluno e con le minoranze linguistiche. Inoltre, si possono avviare progetti di collaborazione nell’ambito del Gect Euregio come è stato fatto tra Spagna e Francia che hanno aperto un ospedale che serve le due comunità sui Pirenei.
Bisesti: la protesta dei contadini dimostra l’impatto delle scelte di Bruxelles sulla nostra vita
Mirko Bisesti (Lega) è partito dalla considerazione che lo scopo della commissione dev’essere quello di dare un impulso al Consiglio e la Giunta per far crescere la consapevolezza dell’importanza delle politiche europee sulla vita dei cittadini. Come, in questi giorni, dimostrano le proteste dei contadini che sono causate da scelte fatte anni fa dall’Unione. Il 70 – 75% delle norme varate dal Parlamento, ha continuato, dipendono da direttive europee. Percentuali che rendono evidente il peso delle scelte che vengono prese a Bruxelles e Strasburgo. L’ufficio di rappresentanza Pat in Europa, ha detto ancora Bisesti, collegato a quello dell’ Euregio, ha il suo prestigio ma quando si cercano funzionari da mandare a Bruxelles si fa fatica a trovarli. E questo anche perché non c’è una sufficiente consapevolezza dell’importanza di lavorare nell’ambito europeo. Un lavoro attento va fatto poi nella scuola nella quale, come dimostrano le statistiche, si fa poco per far conoscere la storia locale e le istituzioni europee nonostante la richiesta che viene dai ragazzi. Ma in generale, ha aggiunto Bisesti, l’Italia investe poco in Europa: basti pensare che la rappresentanza diplomatica spagnola a Bruxelles è il doppio di quella di Roma. Spesso, ha continuato, l’Europa viene da noi percepita come non amica anche perché nel Parlamento europeo abbiamo mandato un personale politico non sempre di livello sufficiente. A livello locale, ha concluso, manca un’ azione di collegamento per far conoscere le opportunità offerte ai comuni, alle categorie e alle aziende e su questo la commissione può avere un ruolo.
Gugliemi: fondamentale la tutela delle minoranze linguistiche
Luca Guglielmi (Lista Fassa) è partito dalle minoranze linguistiche ricordando che a Bruxelles è attiva una commissione per le minoranze linguistiche molto attiva ma snobbata dallo Stato italiano. La Carta europea delle minoranze, ad esempio, attende di essere recepita dall’Italia da 30 anni e anche per questo serve una road map precisa di questa commissione per incrementare la sensibilità dello Stato verso le minoranze. Quindi, ha chiesto che venga fatta pressione su Roma perché venga recepita la Carta delle minoranze linguistiche europee.
Il presidente Kaswalder ha condiviso l’idea di fare una ricognizione di chi si occupa di Europa e di prendere contatto con gli organismi analoghi dei parlamenti di Bolzano e Innsbruck.