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Consiglio provinciale dei giovani al tavolo

10/06/2024 12:04

Eleonora Angeli

ARTICOLI, POLITICA ELEONORA ANGELI,

Consiglio provinciale dei giovani al tavolo

Istituzione di un tavolo di confronto e rilancio delle politiche di promozione della salute e della prevenzione

Consiglio provinciale dei giovani al tavolo per la prevenzione

 

Approvato l’emendamento della capogruppo Angeli (Noi Trentino) di inserire il Consiglio dei Giovani della Provincia autonoma di Trento alla mozione ‘Istituzione di un tavolo di confronto e rilancio delle politiche di promozione della salute e della prevenzione” presentata dalla Consigliera Bosin. Per Angeli, come nella replica dell’Assessore Tonina, le nuove generazioni devono essere partecipi alle politiche di prevenzione in tema sanitario e sensibilizzati a uno stile di vita sano che consenta loro uno sviluppo psico-fisico migliore per il loro avvenire. L’inserimento del Consiglio provinciale dei giovani al tavolo e’ un primo passaggio concreto di impegno per il reale coinvolgimento di questo importante organismo. Il ddlp di cui stiamo discutendo è volto ad inserire il principio del ricambio generazionale nella disciplina sulle nomine giuntali degli organi di amministrazione e controllo di enti strumentali, agenzie provinciali e società controllate nonché degli organismi di vigilanza.

Sosteniamo quanto proposto da Angelini che questo possa essere un esperimento sociale e politico da esportare anche a livello nazionale.

Come capogruppo di Noi Trentino crediamo nella valorizzazione dell’organismo Consiglio Provinciale giovani per questo ieri abbiamo proposto un emendamento votato all’unanimità per l’inserimento del Consiglio Provinciale giovani al tavolo di confronto e rilancio delle politiche di promozione della salute e della prevenzione.

Nel riconoscere l’estrema attualità del tema e la pertinenza con gli obiettivi di valorizzazione del merito e del valore aggiunto delle nuove leve, mi preme puntualizzare alcuni concetti celati dietro a questa semplice integrazione normativa.
Innanzitutto è fondamentale circoscrivere bene i destinatari e l’ambito di intervento del dispositivo: contrariamente a come possa apparire ad un primo sguardo, non stiamo valutando l’inserimento di corsie preferenziali, accessi facilitati o percentuali riservate. Oggi discutiamo invece di partecipazione, ricambio generazionale ed  i destinatari di questo intervento sono quegli under 36 preparati, prestanti e talentuosi che rispettano già di per sé tutti i requisiti necessari per essere nominati ai predetti incarichi verso i quali l’istituzione provinciale tanta di avvicinarsi, di aprire le porte ai nuovi talenti, competenze e mentalità proprie delle nuove generazioni di cui politica e amministrazione deficitano non solo in termini di rappresentanza intera, bensì politici e manageriali: tutte le aree decisionali e di potere presentano forte carenza di persone giovani. Questi ultimi infatti non solo possono apportare agli enti e società controllate un flusso di competenze recenti ed idee innovative, ma anche particolari attenzioni nella trattazione di situazioni più sensibili per i giovani che potrebbero essere per la prima volta fautori/decisori delle stesse istanze provenienti dal basso invece che limitarsi ad essere osservatori di decisioni che li riguardano ma senza coinvolgerli, calate dall’altro per mezzo normativo o regolamentare.
In questo senso voglio dedicare una riflessione al tema della partecipazione, promuove (e non facilitare) l’accesso direttamente all’interno delle sedi di gestione e controllo della “cosa pubblica”, facendo un primo, seppur prudente, passo verso lo smussamento di quelle barriere all’entrata tipiche di tali sedi, difficilmente sormontabili dalle persone più giovani seppur qualificate.
La promozione del ricambio generazione va interpretata, a mio avviso, in ottica di garanzia dell’inter-generazionalità degli interventi e dell’azione amministrativa e di governo nel suo complesso. Il concetto di Impatto generazionale non si limita a favorire il turn over delle risorse umane, è un indice di sostenibilità delle politiche e soprattutto dell’uso delle risorse nel tempo, in senso appunto inter – generazionale, tra generazioni. E’ nostro onere in quanto rappresentanti politicamente responsabili verso la popolazione trentina impegnarci per non arrecare danni di cui la prossima generazione politica dovrà occuparsi ma soprattutto garantire la sostenibilità economica, sociale, territoriale e istituzionale. Proprio nell’ottica di quest’ultima credo che agire nel senso della continuità della gradualità del ricambio generazionale possa solo che rafforzare tale processo di continuità e sostenibilità della gestione pubblica e para-pubblica.
A conferma della sempre maggiore centralità del tema, a livello nazionale l’attenzione sulla valutazione dell’impatto generazionale delle politiche è un tema percepito sempre più come imminente, naturalmente non si tratta del caso del DDL 3 ma questo è di certo un primo passo, tramite la promozione e l’incentivazione della partecipazione giovanile direttamente in luoghi decisionali e gestionali di rilievo, il ddl vuole tracciare una chiara linea nella direzione della sostenibilità istituzionale attraverso partecipazione e meritocrazia indipendentemente dall’età.
Quindi si può desumere che lo scopo della policy sia aumentare la rappresentanza under 35 all’interno di questi organismi, ma i destinatari sono under 35 QUALIFICATI, sicuramente non inesperti e dotati di tutte le qualifiche richieste alla normativa ugualmente agli altri candidati.
I temi sono quindi: riconoscimento del merito, intergenerazionale e contrasto alle convenzioni di chiusura di questi ambienti che spesso impediscono l’entrata ai giovani, seppur qualificati per il ruolo parimenti agli altri.
I destinatari sono i giovani qualificati e talentuosi che trovano forti barriere nell’accesso a posizioni di potere/vertice/decisionali, soprattutto nel settore pubblico e para-pubblico tipicamente popolato da persone con carriere lavorative da molto avviate in questi settori.
 

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