Un impegno per le lingue madri: il Consiglio Provinciale di Trento a sostegno di ladini, mocheni e cimbri
Ieri il Consiglio Provinciale di Trento ha tenuto una seduta speciale dedicata alle minoranze linguistiche ladine, mochene e cimbre, approvando all’unanimità tre risoluzioni. Il presidente Claudio Soini ha evidenziato l’importanza delle politiche linguistiche per Libertà e Autonomia, ribadendo l’impegno della Provincia nella tutela di queste culture. Per il 2024 sono stati stanziati 880.840 euro, destinati in gran parte all’informazione in lingue minoritarie e a progetti come la diffusione dei canali televisivi austriaci ORF. Iniziative specifiche saranno rivolte ai giovani e alla promozione della Carta europea delle lingue minoritarie.
Per quanto riguarda il mio intervento ho voluto sottolineare l’importanza della tutela delle minoranze linguistiche ribadendo che soltanto il riconoscimento da parte di un ordinamento del valore di una minoranza può portare all’attribuzione ad essa di diritti linguistici, ed intimamente connessa a questi diritti vi è anche la libertà di espressione, la possibilità di esprimersi nella propria lingua di appartenenza che è garantita da una tutela multilivello, a livello internazionale, dell’Unione Europea, costituzionale, per giungere fini alle leggi regionali e delle due province autonome di Trento e Bolzano.
"Mi stupisco che questa libertà di espressione nella lingua madre oggi non sia garantita, come invece facciamo con i colleghi di Bolzano durante Consiglio Regionale potendo esprimersi in lingua tedesca con la traduzione. Auspica che il prossimo Consiglio, convocato ai sensi dell’articolo 146 quinquennale del regolamento interno, le Autorità delle minoranze linguistiche e i rappresentanti dei territori possano parlare in ladino, mocheno e cimbro, organizzando l’opportuna traduzione."