Sopralluogo sul territorio per la Terza commissione permanente, presieduta da Vanessa Masè (La Civica). I consiglieri dell’organo consiliare hanno visitato questo pomeriggio l’impianto della discarica ai Lavini di Marco, il cantiere per la realizzazione del collegamento Loppio-Busa e la discarica alla Maza di Arco.
Al sopralluogo hanno preso parte, assieme alla presidente Vanessa Masè e alla vicepresidente Lucia Coppola (Verdi-Sinistra), i consiglieri Daniele Biada (FdI), Antonella Brunet (Lista Fugatti), Michela Calzà (Pd), Roberto Stanchina (Campobase), Eleonora Angeli (lista Fugatti), Filippo Degasperi (Onda) e l’assessora provinciale Giulia Zanotelli.
La discarica ai Lavini di Marco
I lavori hanno preso il via ai Lavini di Marco. Ad accompagnare i consiglieri è stato il dirigente generale dell’Agenzia per la depurazione Giovanni Battista Gatti. Questi ha illustrato ai consiglieri il funzionamento della discarica, una discarica chiusa alla coltivazione e telonata che vede la gestione della Provincia tramite Ecoopera per la parte della discarica e di Dolomiti ambiente per la raccolta rifiuti (la proprietà è della Provincia). Nella discarica avviene la lavorazione del secco residuo della Vallagarina e di Rovereto e di ingombranti, rifiuti che vengono poi trasportati verso le destinazioni finali (ad esempio verso Bolzano partono 13.000 tonnellate all’anno di secco). In questo senso, rispondendo alle domande dei consiglieri, l’ingegner Gatti ha ricordato che in tutta la provincia di Trento c’è una produzione di circa 50.000 tonnellate di secco residuo annue (48.000 tonnellate l’anno scorso). Durante la visita sono state illustrate nel dettaglio l’attività e la zona di stoccaggio che vede un milione e 200 mila metri cubi di materiale stoccato. A capping avvenuto, dovranno passare 30 anni perché l’area possa essere utilizzata, ha spiegato l’ingegnere.
Il collegamento Loppio-Busa
La Terza commissione si è quindi spostata alla Mala di Nago-Torbole dove, dagli uffici della Sac costruzioni, ha preso il via una visita al cantiere per la realizzazione del collegamento Loppio-Busa. I lavori sono in corso con la realizzazione del rivestimento. Carlo Benigni ha illustrato i lavori, arrivati ora al 70% di avanzamento. Un cantiere, ha spiegato, da 170 milioni di euro che vede lo scavo di una galleria dalla lunghezza di 2.790 metri, dalla sezione larga per la presenza di due corsie in salita (una di marcia e una di arrampicamento) e una in discesa. I collegamenti con il cunicolo di sicurezza sono 17. L’ingegnere ha parlato anche di un imprevisto incontrato, il ritrovamento di una sorgente di acqua a 620 metri dall'imbocco di San Giovanni. Una gettata di 20 litri al secondo che, pompata, andrà in circolo negli acquedotti della Busa. Una risorsa inattesa per la comunità, ha sottolineato.
La discarica alla Maza di Arco
Infine il sopralluogo alla discarica Maza di Arco dove sono in corso le operazioni di bonifica. A dirigere i lavori è Paola Mattolin che ha accompagnato i consiglieri nel sopralluogo. La direttrice ha inquadrato l'area e ricordato la realizzazione della Vasca Broz negli anni Novanta, zona che quindi - ha spiegato - non è sorgente di contaminazione. La vasca 0 ha visto un ritrovamento di un fondo dai 15 ai 18 metri di spessore di rifiuti incolti, ha raccontato. Ha ricordato come avviene la lavorazione dalla rimozione dei rifiuti alla certificazione della bonifica. Il lotto 1A, ha detto, è stato già bonificato e consegnato agli addetti alle strade. Quindi l’accenno all’avanzamento dei lavori: sono stati scavati 560.000 metri cubi del milione previsto inizialmente, si è circa a metà. Batterie, pneumatici sono alcuni dei materiali presenti; si è smaltito anche asfalto, si trovano anche materiali da demolizione, ha raccontato.



