Lunedì 26 giugno la Chiesa trentina e la città capoluogo festeggiano il loro patrono San Vigilio, 1623 anni dopo la sua morte, avvenuta presumibilmente nel 400 d.C., tre anni dopo il martirio in val di Non di Sisinio, Martirio ed Alessandro.
La festa religiosa per il patrono nella chiesa di santa Maria Maggiore; da qui è avvenuta la processione con il prezioso reliquiario del patrono, verso la cattedrale dove è stata celebrata la s. Messa, presieduta dall’arcivescovo Lauro e concelebrata dal vescovo emerito Bressan, dal vescovo missionario trentino Giuseppe Filippi e da molti sacerdoti.
Al momento dell’offertorio, il sindaco di Trento Franco Ianeselli è salito all’altare donando all’Arcivescovo l’ampolla con l’olio per la lampada che arde davanti all’urna con le reliquie di San Vigilio.
Al termine della liturgia, dopo la tradizionale benedizione del pane di San Vigilio (distribuito poi in piazza), monsignor Tisi ha fatto dono, come accade in occasione del patrono dall’inizio del suo episcopato, della Lettera alla comunità, quest’anno dal titolo “Lievito e sale”.
