"Verso una Maggiore Partecipazione Giovanile: Sfide e Opportunità nelle Istituzioni Pubbliche"
Con questo intervento ho voluto cogliere l’occasione per intervenire nell’ambito del Consiglio Provinciale dei Giovani. Vorrei proporre una riflessione e, più in generale, ragionare sul concetto di partecipazione giovanile alle scelte di politica pubblica. In premessa, mi preme citare alcuni dati generali sulla partecipazione giovanile all’interno delle istituzioni rappresentative:
• I deputati con meno di 40 anni che siedono alla Camera dei deputati sono solo il 16%, mentre quelli con meno di 30 anni sono lo 0% (a fronte dell’1,6% nella scorsa legislatura).
• A livello locale, invece, gli ultimi dati certi risalgono al 2019 e rivelano che, all'interno dei consigli regionali, la quota di under 29 non raggiungeva il 2%, mentre gli over 35 rappresentano oltre il 93% dei consiglieri regionali italiani.
Questi dati bastano a dimostrare il deficit di rappresentanza della fascia di popolazione under 35 all’interno delle istituzioni e, di conseguenza, la grande difficoltà nel far valere le proprie istanze nella costruzione di politiche pubbliche, anche quando esse li riguardano.
Un'indagine condotta dal CNG e dall’Istituto Piepoli in occasione delle elezioni europee del 2024 ha rivelato i temi a cui i giovani sono più attenti e sensibili: in primis lavoro e occupazione, a seguire scuola, università e cambiamento climatico. Risultati che dimostrano la necessità di riorientare il dibattito politico riguardante le nuove generazioni verso temi diretti al futuro professionale e personale dei ragazzi.
Il Consiglio Provinciale dei Giovani è un’ottima dimostrazione dell’attenzione che la nostra Provincia riserva al loro mondo. Siamo d’esempio tra le regioni per aver istituito un consiglio parallelo all’organo legislativo rappresentativo dell’ente territoriale, formato solo da giovani, per i giovani.
Un esempio lo troviamo anche a livello nazionale, dove il Consiglio Nazionale Giovani, istituito presso la Presidenza del Consiglio, raggruppa giovani talentuosi e attivi nella società civile, affidando loro funzioni di rilevanza non trascurabile. Tra le prerogative, il CNG può essere audito direttamente dal Presidente del Consiglio dei ministri, esprimere pareri e formulare proposte su atti normativi di iniziativa del Governo su materie che interessano i giovani.
Il CNG si occupa inoltre di promuovere e sostenere progetti di interesse dei giovani e di favorire l’incontro tra organizzazioni giovanili, supportandone progettualità comuni.
Sebbene non sia possibile riprodurre un simile modello organizzativo a livello provinciale, è comunque possibile dare mezzi e spazi ai nostri giovani per partecipare alla vita pubblica. Il Consiglio Provinciale dei Giovani costituisce un canale istituzionalizzato di informazione e rappresentanza giovanile nell’interlocuzione con le istituzioni provinciali sulle politiche che li riguardano.
Ciò che ci rimane ora da fare, al fine di permettere ai nostri ragazzi di essere davvero partecipi della gestione della cosa pubblica trentina, è continuare con maggiore impegno a promuovere e alimentare il dialogo con il Consiglio Provinciale dei Giovani, stimolandoli alla riflessione, all’elaborazione di proposte e osservazioni. Questo consentirà di ottenere maggiore partecipazione sui temi riguardanti i giovani e i giovani adulti direttamente dai destinatari degli interventi e, di conseguenza, garantirà una migliore efficacia degli interventi stessi.
Possiamo quindi migliorare questo sistema di confronto e rappresentanza di interessi stimolando l’instaurazione di un dialogo aperto e continuativo con le rappresentanze giovanili presenti sul territorio, tra cui si annovera anche il Consiglio Provinciale dei Giovani.
Agevolare il processo di inclusione e partecipazione significa renderci disponibili alle istanze, promuovere un confronto positivo e proattivo sui temi che possono riguardare i nostri giovani. Un esempio concreto di questo tipo potrebbe essere un’audizione in commissione.
Quando si tratta di “temi che riguardano i giovani” non ci si dovrebbe limitare alle politiche giovanili, ma allargare lo sguardo e ascoltare i giovani riguardo alle politiche di transizione scuola-lavoro, alla gestione del caro vita e caro alloggio, all’istruzione, al sostegno alla natalità, ecc. Questa è la vera sfida per il prossimo futuro e questo è il vero fronte su cui il Consiglio Provinciale dei Giovani può esprimere a pieno il suo potenziale e contributo.
Questo strumento di rappresentanza degli interessi giovanili presso le istituzioni trentine non ha tuttavia ancora potuto dimostrare il suo pieno potenziale. Per far sì che ciò accada serve sicuramente disponibilità da parte dell’istituzione, ma anche molto impegno, capacità e dedizione da parte dei ragazzi del Consiglio stesso, ai quali colgo l’occasione per porgere i miei complimenti per la recente nomina e i miei migliori auguri per questa nuova esperienza: che possa essere formativa e proficua.
Crdit-photo: Ufficio stampa provincia di Trento